Un voto ponderato

2011/09/06 § 4 commenti

Venerdì mattina ho appreso che uno dei dieci candidati a Post dell’anno è questo qui, e l’ho scritto io.

La prima cosa a cui ho pensato non me la ricordo più, perché ero impegnato a saltare su e giù per la stanza e a reprimere le urla per non svegliare i vicini. Era molto presto.

La seconda cosa a cui ho pensato è meglio che non la riferisca, ma riguarda la decisione del Blogfest di annuciare i candidati durante un’estenuante diretta Twitter, e in particolare riguarda quel tweet che mi aveva lasciato incerto ed esterrefatto, avvisandomi che: “Per il miglior post i titoli sono troppo lunghi per entrare nei 140 caratteri di Twitter”. Però una cosa al volo va detta, e la voglio dire a te, esimio organizzatore del festival: capisco che hai passato tutto il giorno a contare voti e, se penso che hai dovuto affrontare la meschinità del mondo eliminando molte schede precompilate, ti sono anche umanamente vicino, ma ti rendi conto che non si può twittare una roba del genere? Che non si può comunicare i candidati di tutte le categorie tranne la mia ipotetica, allargando le braccia e dando la colpa ai limiti del mezzo di comunicazione che tu – tu! -, cordiale organizzatore, hai scelto per fare l’annuncio? Come se tu non avessi scelta. Come se Twitter fosse l’unica via. Come se fossimo ai tempi del telegrafo, dei segnali di fumo, dei messaggeri, dei messi (minuscolo), dei piccioni viaggiatori. Senza neppure fornire un orario o un luogo virtuale al quale appigliarci per avere notizie. Un “poi vi diciamo”. Lo capisci che non sta né in cielo né in terra? Eh?
Ho finito.

Che poi non è neanche vero che questa è la seconda cosa a cui ho pensato, era una scusa per lanciare lo strale. Ma andiamo avanti, che è meglio.

La terza cosa a cui ho pensato è stata: “Ora mi leggo tutti i miei rivali”, e poi, conseguentemente: “Cioè, ma tu, egregio organizzatore, per quale criminosa ragione non ci hai messo i link accanto ai nomi dei candidati?”

Però no, non m’interessa più, avrai avuto le tue ragioni. Rimedio io, li metto tutti qui, uno dopo l’altro, e lo faccio per voi, perché vi voglio bene, ché il copia-incolla è attività usurante come poche altre.

Candidati a miglior post o articolo – Macchianera Blog Awards 2011

 

Cinque anni fa – eddaje!

Donne da non frequentare – il deboscio

Il lodo Ligabue – Leonardo

Lettera a Gianna Nannini. Da Lia Celi – Vanity Blog

L’annosa questione della moschea di Sucate a Milano – 140 News Net

L’ombra di una legge – Filippo Facci per il Post

Non siamo malati – Leonardo

North by Northwest – Daniela Ranieri per Eudemonico

Pia Pisa – La Z di Zoro

Revolutionary Road – Fed-ex

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La quarta cosa a cui ho pensato è stata forse la prima degna di un certo rilievo. Mi son chiesto: “Mi voto?”
Mi son risposto di sì. Principalmente perché, dopo attento esame dei candidati, sono giunto a una conclusione miserevole: voterei per il mio post anche se non ne fossi l’autore. Il che non è neppure troppo strano, considerato che se ho scritto quel che ho scritto è perché evidentemente mi appassionava, e che se l’ho addirittura pubblicato è perché lo trovo bello. Però c’è dell’altro, e ora ve lo racconto e vi spiego perché non voterò per gli altri nove. Magari poi fate altrettanto, non si sa mai.

Non voto per il deboscio perché le donne che fanno teatro sono assolutamente da frequentare. Perché ho rispetto verso quelle che vomitano alle feste, e qualcosa in comune con quelle che leggono Benni.

Non voto per Daniela perché il suo bel post non mi ha preso. Mi ha dato l’impressione che stesse per iniziare da un momento all’altro, finché non è finito.

Non voto per Federico perché la fa troppo facile, anche se comunque quel finale è notevole.

Non voto per Leonardo, ma è difficile non votare per Leonardo, devo ammetterlo. Ha ben due candidati, e sono entrambi di valore. Quello con la Franca e Ligabue è più vero, l’altro è più profondo e originale. Non ce n’è uno nettamente migliore. Però questa doppia opzione mi rende inquieto. E se poi disperdessi il mio voto? Perché questa doppia scelta, Leonardo? Perché ci vuoi far sentire come chi votava comunista ai tempi di Diliberto e Bertinotti?

Non ho votato per Lia Celi perché, se si parla in un certo modo della Nannini, mi aspetto sempre di leggere gli indelebili versi “e allora accarezzo la mia solitudine/ed ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere”, o comunque un richiamo a quel concetto. Invece niente, è una lettera sincera a metà. E poi perché il deboscio ha ragione: le donne che comprano Vanity Fair sono da non frequentare.

Il post su Sucate mi ingrigisce. Mi ricorda come gli spettacolosi giorni delle amministrative siano ormai politicamente distanti, sbiaditi, scorsi via come lacrime nella pioggia.

Pure Zoro mi fa quest’effetto. Forte Zoro, però. Anche se poi con Mastandrea e De Rossi so’ bboni tutti. C’è chi ci vincerebbe un Oscar e una Champions. Non so chi, ecco, ma so che non è Luis Enrique.

E infine c’è Facci. Facci no. Per piacere, Filippo Facci no. Sarò sincero: io preferisco un nono posto con lui decimo che piazzarmi sul podio con lui vincente. Arrivare dopo Facci mi darebbe un’amarezza intensissima. E poi guardatelo in faccia, a Facci. Vi sembra uno che potrebbe gioire di un’eventuale vittoria? A me no. Io credo che andrebbe a ritirare il premio ostentando fastidio, con quel suo tipico ghigno rovesciato, e direbbe due parole di fretta che vi farebbero sentire degli stronzi perché lo avete votato. Perderebbero tutti, sarebbe la sconfitta finale.

Quindi mi raccomando, votate con cautela.

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6 ottobre 2011
Grazie a tutti, ce l’abbiamo fatta: Facci is beaten!

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§ 4 risposte a Un voto ponderato

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